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Tutto ciò che bisogna fare in caso di furto dell’auto.


Le ipotesi più probabili di furto possono essere tre:


> furto classico: si ruba l'auto per rivenderla o per rivendere i pezzi;


> furto d’uso: la si ruba per utilizzarla per qualche azione illecita, come una rapina;


> “cavallo di ritorno”: la si ruba per chiedere una sorta di “riscatto”; i ladri si informano sull’identità del proprietario, lo contattano e gli chiedono una somma di denaro in cambio della restituzione del mezzo.


La denuncia di furto


La prima cosa è denunciare l’accaduto a polizia o carabinieri, ricordandosi di specificare se, all’interno della macchina, c’erano anche i documenti: il certificato di proprietà e la carta di circolazione. Lasciarli in macchina è comodo, fino a quando non ce la rubano. Per avere il risarcimento, bisogna restituirli alla compagnia di assicurazione o dimostrare, copia della denuncia alla mano, che sono stati rubati. La denuncia può essere presentata dal proprietario del veicolo o da una qualsiasi altra persona.


Chiedere al PRA la registrazione della perdita di possesso dell’auto rubata.

Bisogna poi chiedere la registrazione della perdita di possesso del veicolo al PRA (pubblico registro automobilistico) o in un’agenzia Aci oppure in un’agenzia di pratiche auto. Tale operazione serve a sospendere l’obbligo di pagamento del bollo auto (è buona regola verificare sempre quanto disposto dalla normativa regionale in merito). Per sbrigare questa pratica, bisogna presentare:


– denuncia di furto in originale o copia conforme;

– certificato di proprietà. Se è stato rubato, tale circostanza deve essere indicata nella denuncia di furto e, in luogo di questo, bisogna presentare il cosiddetto modello NP3C, disponibile sul sito dell’Aci o chiederlo in un’agenzia Aci. Sul modello NP3C, da presentare in duplice copia.


La richiesta di registrazione della perdita di possesso può essere compiuta dal proprietario del mezzo o da altro soggetto munito di delega. È soggetta a imposta di bollo di 32 euro, se si presenta il certificato di proprietà, e di 48 euro, se invece si utilizza il modello NP3C. Se ci si affida a un’agenzia, alle predette somme si aggiungono i costi per il disbrigo della pratica.


Informare la compagnia di assicurazione del furto d’auto


Dopo aver fatto denuncia di furto, va informata la compagnia di assicurazione tramite raccomandata a.r., allegando copia della denuncia stessa.


In genere le assicurazioni chiedono altri documenti, oltre alla denuncia di furto, indicati nel contratto di assicurazione:

– il libretto di circolazione e il certificato di proprietà (salvo siano stati rubati anche quelli);

– le chiavi del veicolo, comprese quelle di riserva;

– l’estratto cronologico del veicolo, documento richiedibile al PRA, al costo di 25 euro, insieme alla registrazione della perdita di possesso per furto;

– fattura di acquisto del veicolo oppure, se l’auto è in leasing, il piano di ammortamento;

– procura speciale a vendere a loro favore, nel caso di eventuale ritrovamento del veicolo rubato.


Chiedere il rimborso del premio r.c. auto


In caso di furto dell’auto, è possibile chiedere all’assicurazione il rimborso di quella parte del premio annuale r.c. auto già pagato, ma della cui copertura non si usufruirà: se, per esempio, l’auto viene rubata a luglio e l’assicurazione sarebbe scaduta a fine novembre, vi spetta il rimborso del premio di quattro mesi. L’r.c. auto obbligatoria viene infatti disattivata a partire dal giorno successivo alla denuncia di furto della vettura. Di conseguenza, se il ladro fa un incidente, non c’è alcuna responsabilità né per il proprietario dell’auto, né per la sua compagnia di assicurazioni.


Quanto spetta di indennizzo per il furto d’auto?


L’assicurazione contro il furto dell’auto copre anche i danni in caso di tentato furto e di rapina. In genere l’indennizzo viene corrisposto sia per il furto dell’intera auto che per il furto di porzioni di essa (gomme, cerchioni, sedili, ecc…). La somma corrisposta dall’assicurazione non sarà mai uguale all’originario prezzo d’acquisto, bensì al valore che il veicolo ha sul mercato nel momento del furto. È per questo che le compagnie assicurative, in genere, specificano nel contratto quali fonti verranno utilizzate per stabilire il valore del mezzo e, di conseguenza, l’entità del rimborso (si pensi alle riviste di settore come, ad esempio, “Quattoruote”) Nel calcolo dell’indennizzo entrano in gioco anche eventuali franchigie, ossia quella somma al di sotto della quale non viene corrisposto nulla: ad esempio, se nel contratto assicurativo è riportata una franchigia di 400 euro, e il veicolo ha un valore di 2.000 euro, la somma indennizzata sarà di 1.600 euro.


E se la polizia ritrova la macchina?


Se viene ritrovato il veicolo rubato, bisogna avvisare immediatamente la propria compagnia assicurativa. Solitamente le condizioni di polizza prevedono due possibilità:


– se il ritrovamento avviene prima del pagamento dell’indennizzo, quest’ultimo verrà calcolato, come stabilisce il contratto, tenendo conto dei danni causati all’auto. È quindi utile richiedere alle autorità che hanno ritrovato il veicolo la copia del verbale di ritrovamento, con l’indicazione dei danni riscontrati e delle parti eventualmente mancanti;


– se il ritrovamento avviene dopo il pagamento dell’indennizzo, in genere si può scegliere se vendere il veicolo tramite la compagnia assicurativa o rientrarne in possesso, con relativa pratica al PRA, restituendo l’indennizzo alla compagnia (fatta salva la parte riferita a eventuali danni).


Mantenere la classe di merito


In caso di furto, si può mantenere la classe di merito del veicolo rubato, chiedendo di trasferirla su un’altra vettura di proprietà: per farlo, bisogna presentare all’assicurazione una copia della denuncia di furto, l’attestato di rischio relativa al veicolo rubato e una copia della precedente polizza r.c. auto. Attenzione, però: se dopo il trasferimento della classe di merito su un’altra macchina, viene ritrovata l’auto rubata, su quest’ultima si dovrà stipulare una nuova polizza rc auto, con l’attribuzione della classe di merito base, quella cioè di chi si assicura per la prima volta.





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