Nove ore di ritardo del volo, passeggero ottiene risarcimento
Nove lunghe ore di attesa all’aeroporto. Un aereo che non arriva, dai monitor un rimbalzo continuo di orari per un tempo che sembra dilatarsi all’infinito. Poi per fortuna la partenza verso la destinazione. Un volo confermato che non è comunque servito a ricompensare i disagi causati; il danno, per chi è stato costretto a restare inchiodato sulle panchine dello scalo e a dovere rinviare impegni e appuntamenti era stato già fatto. La vittima di questo ritardo da guinness, un 36enne mussomelese, sentitosi danneggiato ha deciso così di chiedere un risarcimento alla compagnia aerea. La vicenda risale ai primi di aprile: la partenza da Palermo con arrivo a Roma era prevista per le 10, ma alla fine il 36enne è riuscito a lasciare la Sicilia solo nel tardo pomeriggio, alle 19. Inevitabile la volontà di ottenere un risarcimento, consapevole che se spesso seguire i canali standard, attraverso l’utilizzo dei link impressi sulla modulistica consegnata dalle hostess, appare una vera e propria chimera. Ma grazie all’aiuto di un legale, l’avvocato Gero Salamone, il viaggiatore nisseno ha ottenuto un indennizzo, approfittando in questo modo di un regolamento europeo che obbliga le compagnie europee a risarcire i clienti lesi da ritardi superiori alle 3 ore. Con il tempestivo intervento dell’avvocato il viaggiatore è stato immediatamente risarcito dalla compagnia aerea, la Ryanair, con sede legale a Dublino.
Sulla vicenda l’Avvocato aggiunge: “ Si tratta di un regolamento europeo, n. 261/2004, a fronte del quale spesso le compagnie aeree fanno orecchie da mercante nel riconoscere al viaggiatore/consumatore l’indennizzo previsto. Occorre non demordere e far valere le proprie ragioni in forza di un regolamento sovranazionale che testimonia oramai la forza espansiva del diritto europeo nel nostro ordinamento”